martedì 31 gennaio 2012

La medicina

il Vento è la mia medicina
che spazza via le pietre dalla mia mente.
La pioggia è la mia medicina
che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina,
e quando cavalco
il ritmo del suo passo
dentro mi accende

(Canto Apache)


The medicine

Wind is my medicine
that sweeps away the stones from my mind.
The rain is my medicine
washing my tired bones.
My horse is my medicine,
and when I ride
the rhythm of her footsteps
I in turn

(Apache Song)
Preghiera al Risveglio

Svegliati! Svegliati!
La terra ti sorride.
Svegliati, e sta' pronto
al giorno che comincia.
La madre della vita
ti sta chiamando,
ti saluta,
dunque svegliati,
non indugiare più.
Potente Sole,
dacci la luce
perch ci guidi,
perch ci aiuti.
Guarda come sorge,
guarda come la terra ne risplende,
e come gode lo spirito nel petto,
ascoltando la musica del Sole.
Svegliati! Svegliati!
La terra ti sorride.
Svegliati, e sta' pronto
al giorno che comincia.
La madre della vita
ti sta chiamando,
ti saluta,
e allora... forza,
Svegliati!

(Canto Apache)


Prayer to Awakening

Wake up! Wake up!
The earth smiles.
Wake up, and is' ready
the day begins.
The mother's life
is calling you,
greets you,
So wake up,
do not wait anymore.
Powerful Sun
Give us the light
to guide us,
to help us.
Watch as it rises,
See how it shines the earth,
and how to enjoy the spirit in the breast,
listening to the music of the Sun
Wake up! Wake up!
The earth smiles.
Wake up, and is' ready
the day begins.
The mother's life
is calling you,
greets you,
and then ... strength,
Wake up!

(Apache Song)
Stelle nel cielo

Guardale mentre sorgono
sopra la linea d' incontro
tra cielo e terra.
Nella vostra ascesa, o Stelle,
fateci da guida, siateci maestre:
insegnateci a essere,
come voi,
unite.

(Canto Apache)


Stars in the sky

Watch them arise
above the line 's meeting
between heaven and earth.
In your ascent, or Stars,
let us guide, siateci teachers:
teach us to be,
like you,
together.

(Apache Song)
Preghiera per benedire un Bambino

Grande Spirito,
Sfioralo con il Tuo Respiro!
Sfioralo con il Tuo Respiro!
Tu che gli hai donato la vita.
Donagli una lunga vita.
Per questo Ti preghiamo, Padre!

(Canto Pawnee)


Prayer to bless a Child

Great Spirit,
Sfioralo with Your Breath!
Sfioralo with Your Breath!
You who have given their lives.
Give him a long life.
For this we pray, Father!

(Pawnee Song)
Lunga vita

Nella casa della lunga vita io cammino
nella casa della felicità io cammino
la bellezza è davanti a me io cammino con lei
la bellezza è sotto di me io cammino con lei
la bellezza è sopra di me io cammino con lei
la bellezza è tutto intorno a me io cammino con lei
nel viaggio della mia vecchiaia io cammino con lei
e sulla pista selvaggia io cammino con lei

(Canto Navajo)


Long life

In the house I walk the long life
I walk in the house of happiness
Beauty is before me I walk with her
Beauty is below me I walk with her
Beauty is above me I walk with her
beauty is all around me I walk with her
the journey of my old age I walk with her
I walk and run wild with her

(Navajo Song)


domenica 29 gennaio 2012



LA VOCE INDIANA 

Io sono la Voce Indiana. 
Voglio che mi sentano in tutti i nostri territori. 
Da duecento anni sono prigioniero di guerra 
nella mia terra. 

Sono prigioniero dell’odio e dell’avidità, 
della menzogna e del pregiudizio, 
dell’indifferenza e dell’ignoranza, 
dell’ingiustizia 
degli uomini che schiacciarono 
con la forza del loro numero me e il mio Popolo, 
da quando scesero sulle mie spiagge 
e invasero la mia terra nativa. 

Imposero a me 
la loro società, la loro religione, le loro leggi, 
ed è per questo che la mia gente 
ora è ridotta a meno di quanto era, 
quando con false promesse vennero 
per la prima volta sulle nostre spiagge. 

Io sono la Voce Indiana collettiva 
e grido forte dalle milioni di tombe 
di spiriti senza pace 
e milioni sono le grida che si alzano 
e chiedono: 
Dov’è il mio futuro? 
A chi appartiene? 
Appartiene al mio Popolo? 
Ci sarà felicità sulla terra
Che per diritto è mia?
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata; 
la terra ha ricevuto l’abbraccio del sole 
e noi vedremo presto i risultati di questo amore
Ogni seme si è svegliato. 
E così anche tutta la vita animale. 
E grazie a questo potere che noi esistiamo. 
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini, 
anche ai nostri vicini animali, 
il nostro stesso diritto di abitare questa terra. 


Tatanka Iyotake o Tatanka Yotanka,Toro Seduto, Sioux 
da:Il Grande Spirito parla al nostro cuore


in onore del mio Maestro, Amico, Fratello Ta-Tanka I-Tank

giovedì 26 gennaio 2012

Leggenda Navajo


La roccia del ragno.
La roccia del ragno, svetta con dignità e bellezza, all'altezza di 800 piedi nel Colorato Canyon de Chelly , nel parco nazionale dell'Arizona. I geologi del servizio del parco nazionale, dicono che questa formazione iniziò circa 230 milioni di anni fa. La sabbia portata dal vento, si è depositata e pressata col tempo, creando questo spettacolare monolito di sabbia rossa. Molto tempo fa, la tribù dei Dine ( Navajo )l'hanno chiamata  La roccia del ragno. Muri altissimi stratificati e multicolori circondano il canyon. Per molti  secoli i Dine costruivano grotte e vivevano in queste rocce. Molte grotte erano localizzate in alto lontano dalla pianura, proteggendoli da nemici e da allagamenti.
La donna ragno, possedeva forze sovrannaturali al tempo della creazione, quando i Dine emersero dal terzo mondo, in questo quarto mondo. In quel periodo c'erano mostri che giravano per il paese ed uccidevano molte persone. Siccome la Donna Ragno amava le persone, diede il potere di uccidere i mostri al bimbo nato dal Dio Acqua  ed al bimbo nato dal Dio Sole, che stavano cercando i loro padri. Quando li trovarono, il Dio Sole mostrò loro come uccidere tutti i mostri sulla terra e sull'acqua. Perché essa aiutava le persone, i Dine misero la Donna Ragno tra i loro più importanti ed onorati Dei. Essa scelse la Roccia del Ragno come dimora. Fu la Donna Ragno che insegnò agli avi dei Navajo, l'arte di tessere con il telaio. Essa raccontò loro: " Mio marito, L'uomo Ragno, ha costruito il telaio per tessere i cavi per la croce dei poli del cielo e della terra, in modo che sostenessero la struttura".   Per molte generazioni i Dine ( Navajo ) sono stati grandi tessitori.
I bambini Navajo, sentivano dire dai loro anziani che se non si comportavano bene, la donna ragno avrebbe calato la sua scala fatta di tela e li avrebbe imprigionati e tirati su da lei per poi divorarli.
I bambini sentirono anche, che in cima, dove abitava la Donna Ragno, la terra era ricoperta di bianco, erano le ossa sbiancate dal sole dei bambini che non si erano comportati bene!Un giorno un ragazzo stava tranquillamente cacciando nel canyon dell'Uomo morto, un ramo del canyon de Chelly, quando improvvisamente vide un nemico di un'altra tribù che lo inseguì giù nelle profondità del canyon. Mentre il ragazzo scappava, si guardava da un lato e dall'altro, cercando un posto dove nascondersi. Proprio davanti a lui c'era l'obelisco-Roccia Ragno. Che poteva fare? Sapeva che era difficile per lui arrampicarsi. Era quasi esausto. Improvvisamente, davanti ai suoi occhi, vide una corda di seta che pendeva dalla sommità della roccia.
Il ragazzo Navajo si aggrappò alla corda magica, che sembrava abbastanza robusta e velocemente se la legò attorno ai suoi fianchi. Con l'aiuto della corda lui si arrampicò sulla roccia sfuggendo così al suo nemico che lasciò perdere l'inseguimento.
Quando il ragazzo raggiunse la cima, si sdraiò per riposarsi. Lì scoprì un posto bellissimo, con uova d'aquila da mangiare e la rugiada notturna da bere.
Immaginate la sua sorpresa quando scoprì che ad aiutarlo era stata la Donna Ragno! Lei gli disse che aveva visto in che situazione si trovava. Gli mostrò come aveva costruito la sua corda-tela e come l'aveva ancorata ad una roccia e poi l'aveva calata a lui per farlo arrampicare su.
Più tardi, quando il ragazzo fu sicuro che il suo nemico se ne era andato, ringraziò la Donna Ragno caldamente e ridiscese nel canyon ancora con l'aiuto della corda magica. Tornò a casa correndo il più veloce possibile e raccontò alla sua tribù, come fosse stato salvato dalla Donna Ragno.
Preghiera Lakota



Tȟuŋkášila, hóuye waníŋkte namanúŋ yeló
Makȟá hóuye sitómniaŋ waníŋkte namanúŋ yeló
Mitákuye máni kte ló. È peló.
Sacro Nonno, ti chiamo perché farò in modo che la mia voce si muova per raggiungerti.
Tutto intorno al mondo ti chiamo perché farò in modo che la mia voce si muova per raggiungerti.
Insieme ai miei fratelli fammi vivere. Sono io che ti parlo.

BRIEF HISTORY OF THE NATIVE AMERICANS

The features of the American Indians are very similar to the Mongols who live in Asia [video Redskin Ivo Nardi Russian], this is because the current Bering Strait did not exist and Asia and America, being attached to each other, thus allowing these transit populations by setting their home first in Canada and later the United States. Their first contact with the rest of the world date back some 1,100 years after Christ, are the Vikings have the honor to meet this new breed first.But the turning point to their existence, is in 1492, when Christopher Columbus, who had to come to India, landed on their shores, and so these new people called "Indians." A few years later, leaving the first European expeditions to explore the new continent, and thus the colonization of the eastern United States and Canada resulting in clashes with the start of the tribes threatened in those lands.In 1755 the British and the French start a war to possess the Ohio Valley. Even the American Indians participating in this war, the Iroquois allies of the English, while the Algonquins are allied to the French. The war ended in 1763 (it will be called "the Seven Years' War") with the victory of the British signed the Treaty of Paris.In 1763 Parliament grants Native Americans the right to remain on lands not yet sold and guarantees peace for their people. But around 1770, the Iroquois were forced to sign the Treaty of Stanwick which forces them to move farther west and to abandon the lands where they had always lived. The European settlers in the territories of Native and expand, breaking the Treaty of 1763, drive out the Shawnee and Delaware, by going against the British who were in favor of an alliance with the Natives.In subsequent years, continuing the wars between the British and Americans, to which the Natives are taking part, but when born in 1787 the United States, for all the Indian tribes is the beginning of the end.The first president of Washington, began a war against the Indians at the Battle of Fallen Timbers door, where the Indians suffered a strong defeat at the hands of the American army led by January Waine, aided by the treachery of the British, who, at first, had promised their help.In August 1795, the Shawnee and Miami tribes, were forced to sign the Treaty of Greenville, by which lost about 60,000 square miles of territory.And 'in the light of these events that Tecumseh became a youth leader of the Shawnee tribe, begins a long journey across North America, with the intent to persuade other leaders to create an Indian state in which all the tribes together prove .But while the white man continues to want to expand, and so we arrive at where the 1830 U.S. Congress passes a decree, the "Indian Removal Act", by which the tribes of the south-east are forced to leave their lands and move west of the Great Mississippi River.Between 1850 and 1853 of the tribes' west, Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Apache and Comanche, convinced that the army will protect them from the pioneers, sign treaties for the construction of roads and strong in their territories. The answer is always the same: the army and pioneers invade the territories, relegating the tribes in the territories insufficient. Thus began a period in which the American Indians, notable for a series of attacks against both the army against the pioneers.In 1858 the Mexicans exterminate the family of Geronimo, who swore eternal hatred against them, the battle of one of the most famous and terrible leaders in history. He was captured and imprisoned in the reserve of San Carlos, which manages to escape and unleash hell in the south-west is resumed but still manages to escape from the reserve, after years of fighting, tired of fighting gives up and asks for a reservation in homeland for his people.He ends his life as an attraction in a traveling show.Between 1862 and 1868, despite being the Civil War, Gen. Carleton and Kit Carson attacked the Navaho who refuse to relocate to a reserve to the east of New Mexico. After years of struggle, exhausted by hunger and disease, the tribe accepts the transfer.The same treatment was reserved for Apache, with their chiefs Cochise and Red Channel, before giving up, for some years making massacres spread terror passed into history.In 1864 the Cheyenne attacked a freight train. The col. Chivington in response attacks the village of Sand Creek, although the Indians expose the white flag in surrender. In the massacre did not even spare women and children. The Sioux led by Red Cloud and Crazy Horse in revenge for Sand Creek, attract an ambush in the regiment of the army and kill all men. Follow a series of clashes with losses on both sides, but highlighting the strategy, the valor and courage of the two Sioux chiefs.In 1868 the Cheyenne of Pot Black, who had survived the Sand Creek and had fought for peace between whites and American Indians, are attacked by surprise by Custer on the Washita River is another massacre.In 1872 are the Modoc to flee from a reserve in which they were confined together with the Klamath who were not on good terms.Led by Kintpuash (Captain Jack), reach their lands on the Lava Beds. Thanks to the astuteness of their chief and difficult terrain, withstand long pursuit of the Americans, forcing them to one of the hardest and most expensive wars. Kintpuash was captured and hanged.The 1876 is a very important year in the history of Native Americans. The Sioux of Sitting Bull and Crazy Horse, join the Cheyenne of Two Moons, and hold a big ceremony called "Sun Dance" on the banks of the river Rosebud. After a few days are attacked by the troops of Gen. Crook, but after a tough battle Crazy Horse and his men stand up and have the best.Is then ordered General Custer to scout ahead, without waiting for reinforcements, but the latter decided to attack. Sitting Bull is to evacuate the camp, ordering his men to leave the fires lit and ready to hide in the hills surrounding the attack. Custer is convinced to take the Indians by surprise and will launch its seventh regiment of cavalry against the camp, but when he realizes that it is empty, the Indian warriors emerge from the hills and there is no hope for him. This is the most important victory in the history of the Native.In 1877 the Nez Perce are also forced to leave their homeland in the Wallowa Valley, and moved to a reserve, a portion of the tribe did not accept and flees pursued by the army. Thus began a long march by the Natives led by Chief Joseph, during which successive collisions with the U.S. Army, and that will lead them to reach the camp of Sitting Bull in Canada.In 1878, after the Battle of Little Bighorn, the Cheyenne and the Arapaho agreed to go and live on reservations, with the promise of the American government to be able to return to their lands if the reserves were not to their liking. Of course, the subject turns out to be dry and no game to hunt, and led by Native Knife and Little Wolf Checked begin a flight to return to their lands, which will get a reservation in their lands, after years of fighting and many losses of men.On 12 December 1890, the army went to the house to arrest Sitting Bull. Only after three days the soldiers manage to enter the house defended by fighters loyal to their leader, Sitting Bull fell wounded while Red Tomahawk inflicts the final blow.Also in 1890 the seventh regiment of cavalry, comprising the Sioux at Wounded Knee Creek with the intent to transfer to other reserves. Due to some conflict, the soldiers opened fire and eventually kill more than three hundred men, women and children.Between 1891 and 1898 all Native Americans are forever relegated to the reserves, with the exception of the Chippewa that give rise to a revolt that ends in a bloodbath.From 1900 onwards, associations are born sensitive to the problems of Indians who seek to preserve the culture and life of the people on reservations and in 1934 founded the Indian Reorganization Act, with which the Indians manage to get some more and see the right to increase territories at their disposal

I tratti somatici degli Indiani d'America sono molto simili ai Mongoli che vivono in Asia [video Pellerossa Russi di Ivo Nardi]; questo perché l'attuale Stretto di Bering non esisteva e Asia e America, essendo attaccate fra loro, permettevano così a queste popolazioni il transito fissando la loro dimora dapprima in Canada e successivamente negli Stati Uniti. I loro primi contatti con il resto del mondo risalgono a circa 1.100 anni d.C.; sono i Vichinghi che hanno l'onore di incontrare per primi questa nuova razza.

Ma la svolta alla loro esistenza, avviene nel 1492, quando Cristoforo Colombo, che contava di giungere nelle Indie, sbarca sulle loro spiagge e così chiama questi nuovi popoli "indiani". Qualche anno dopo, partono le prime spedizioni europee alla scoperta del nuovo continente, e quindi la colonizzazione della parte orientale degli Stati Uniti e del Canada con conseguente inizio degli scontri con le tribù insidiate in quelle terre.

Nel 1755 gli Inglesi e i Francesi iniziano una guerra per possedere la valle dell'Ohio. Anche gli Indiani d'America partecipano a questa guerra; gli Irochesi alleati agli Inglesi, mentre gli Algonchini si alleano ai Francesi. La guerra termina nel 1763 (verrà così chiamata "la guerra dei sette anni") con la vittoria degli Inglesi, siglata dal trattato di Parigi.

Nel 1763 il Parlamento concede ai Nativi americani il diritto di rimanere sulle terre non ancora cedute e garantisce tranquillità alle loro popolazioni. Ma intorno al 1770, gli Irochesi sono costretti a firmare il trattato di Stanwick che li obbliga a spostarsi più a ovest e ad abbandonare le terre dove avevano sempre vissuto. I coloni europei si espandono sui territori dei Nativi e, infrangendo il trattato del 1763, scacciano i Delaware e gli Shawnee, ponendosi contro gli Inglesi che erano favorevoli ad una alleanza con i Nativi.

Negli anni successivi, proseguono le guerre fra Inglesi e Americani, alle quali i Nativi prendono parte, ma quando nel 1787 nascono gli Stati Uniti, per tutte le tribù indiane è l'inizio della fine.

Il primo presidente Washington, inizia una guerra contro gli Indiani che porta alla battaglia di Fallen Timbers, dove gli Indiani subiscono una forte sconfitta ad opera dell'esercito americano guidato dal gen. Waine, complice il tradimento degli Inglesi che, in un primo tempo, avevano promesso loro aiuto.

Nell'agosto del 1795, le tribù Shawnee e Miami, sono costretti a firmare il trattato di Greenville, con il quale perdono circa 60.000 chilometri quadrati del loro territorio.

E' proprio alla luce di questi avvenimenti che Tecumseh, divenuto da giovane capo della tribù Shawnee, inizia un lungo viaggio in tutto il Nord America, con l'intento di convincere gli altri capi a creare uno stato indiano nel quale tutte le tribù risultino unite.

Ma intanto l'uomo bianco continua a volersi espandere, e si arriva così al 1830 dove il Congresso Americano vota un decreto, l"Indian Removal Act", con il quale le tribù del sud-est sono costrette a lasciare le loro terre e a trasferirsi ad ovest del Grande Fiume Mississippi.

Fra il 1850 e il 1853 le tribù dell' ovest, Sioux, Cheyenne, Arapaho, Crow, Apache e Comanche, convinti che l'esercito li proteggerà dai pionieri, firmano trattati per la costruzione di strade e forti nei loro territori. La risposta è sempre la stessa: esercito e pionieri invadono i territori, relegando le tribù in territori insufficienti. Inizia così un periodo in cui gli Indiani d'America, si segnalano per una serie di attacchi sia contro l'esercito che contro i pionieri.

Nel 1858 i Messicani sterminano la famiglia di Geronimo, che giurando odio eterno nei loro confronti, inizia la battaglia di uno dei più famosi e terribili capi della storia. Viene catturato e rinchiuso nella riserva di San Carlos, da cui riesce a fuggire e scatenare l'inferno nel sud-ovest; viene ripreso ma riesce a fuggire ancora dalla riserva; dopo anni di battaglie, stanco di combattere si arrende e chiede una riserva nelle terre d'origine per il suo popolo.

Finisce la sua vita come attrazione in uno spettacolo itinerante.

Fra il 1862 e il 1868, nonostante sia in corso la Guerra di Secessione, il gen Carleton e Kit Carson attaccano i Navaho che si rifiutano di trasferirsi in una riserva ad est del New Mexico. Dopo anni di lotte, stremata dalla fame e dalla malattia, la tribù accetta il trasferimento.

Lo stesso trattamento fu riservato agli Apache che, con i loro capi Manica Rossa e Cochise, prima di arrendersi, per alcuni anni seminano il terrore compiendo massacri passati alla storia.

Nel 1864 i Cheyenne attaccano un treno merci. Il col. Chivington come risposta attacca il villaggio di Sand Creek, nonostante gli Indiani espongano la bandiera bianca in segno di resa. Nella strage non si risparmiano nemmeno donne e bambini. I Sioux guidati da Nuvola Rossa e da Cavallo Pazzo, per vendicare Sand Creek, attirano in un imboscata in reggimento dell'esercito ed uccidono tutti gli uomini. Seguono una serie di scontri con perdite da una parte e dall'altra, ma che mettono in evidenza la strategia, il valore e il coraggio dei due capi Sioux.

Nel 1868 i Cheyenne di Pentola Nera, che era sopravvissuto a Sand Creek e si era battuto per la pace fra bianchi e Indiani d'America, vengono attaccati di sorpresa da Custer sul Washita River: è un'altra strage.

Nel 1872 sono i Modoc a fuggire da una riserva in cui erano stati confinati assieme ai Klamath con i quali non erano in buoni rapporti. Guidati da Kintpuash (Captain Jack), raggiungono le loro terre sui Lava Beds. Grazie all'astuzia del loro capo e al territorio impervio, resistono a lungo all'inseguimento degli Americani, costringendoli ad una delle guerre più dure e costose. Kintpuash viene catturato e impiccato.

Il 1876 è un anno importantissimo nella storia dei Nativi americani. I Sioux di Toro Seduto e Cavallo Pazzo, si uniscono ai Cheyenne di Due Lune, e tengono una grande cerimonia chiamata "Danza del Sole" sulle rive del fiume Rosebud. Dopo qualche giorno vengono attaccati dalle truppe del gen Crook, ma dopo uno scontro durissimo Cavallo Pazzo e i suoi uomini resistono e hanno la meglio.

Viene successivamente ordinato al generale Custer, di andare in avanscoperta, ma quest'ultimo senza aspettare i rinforzi decide di attaccare. Toro Seduto fa evacuare l'accampamento, ordinando ai suoi uomini di lasciare accesi i fuochi e di nascondersi sulle colline circostanti pronti per l'attacco. Custer è convinto di prendere gli Indiani di sorpresa e lancia il suo settimo reggimento di cavalleria contro l'accampamento, ma quando si accorge che è vuoto, i guerrieri indiani escono dalle colline e per lui non c'è speranza. Questa è la vittoria più importante nella storia dei Nativi.

Nel 1877 anche i Nez Percè sono costretti a lasciare la loro terra nella valle di Wallowa, per trasferirsi in una riserva; una parte della tribù non accetta e si dà alla fuga inseguita dall'esercito. Inizia così una lunga marcia da parte dei Nativi guidati da Capo Giuseppe, durante la quale si susseguono gli scontri con l'esercito americano, e che li porterà a raggiungere l'accampamento di Toro Seduto in Canada.

Nel 1878, dopo la battaglia di Little Big Horn, i Cheyenne e gli Arapaho accettano di andare a vivere nelle riserve, con la promessa del governo americano di poter fare ritorno alle loro terre qualora la riserva non fosse di loro gradimento. Naturalmente la riserva si rivela arida e senza selvaggina da poter cacciare, e i Nativi guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo, iniziano una fuga per poter tornare nelle loro terre, che porterà ad ottenere una riserva nelle loro terre, dopo anni di scontri e numerose perdite di uomini.

Il 12 dicembre del 1890, l'esercito si reca a casa di Toro Seduto per arrestarlo. Soltanto dopo tre giorni i soldati riescono ad entrare nella casa difesa dai guerrieri fedeli al loro capo; Toro Seduto cade ferito mentre Red Tomahawk gli infligge il colpo di grazia.

Sempre nel 1890 il settimo reggimento di cavalleria, raggruppa i Sioux a Wounded Knee Creek con l'intento di trasferirli verso altre riserve. A causa di qualche scontro, i soldati aprono il fuoco e alla fine uccidono più di trecento tra uomini, donne e bambini.

Fra il 1891 e il 1898 tutti i Nativi americani vengono relegati per sempre nelle riserve, ad eccezione dei Chippewa che danno origine ad una rivolta che termina in un bagno di sangue.

Dal 1900 in poi, nascono associazioni sensibili ai problemi degli Indiani che cercano di salvaguardare la cultura e la vita dei popoli nelle riserve e nel 1934 nasce l'Indian Reorganization Act, con il quale gli Indiani riescono ad ottenere qualche diritto in più e vedono aumentare i territori a loro disposizione.

RIFLESSIONI SUI NATIVI AMERICANI


Pochi giorni fa (Ndr febbraio 2011) un mio amico è venuto a trovarmi in ufficio. Aveva in braccio sua figlia di 4 anni, mi ha salutato e mi ha presentato a sua  figlia dicendole: “sai che lei conosce gli indiani?”.
La bimba molto timidamente dopo aver  guardato suo padre  ha detto: “Chi?” e il mio amico,  per farsi capire meglio e convinto di ciò che diceva le ha risposto: “sì gli indiani, quelli con le piume in testa!”
…. gli indiani con le piume in testa….
Non posso biasimare il mio amico, lui, l’unica cosa che conosce degli Indiani d’America sono i film western che ci hanno fatto vedere per anni.
La cosa che mi preoccupa di più è pensare che quando questa bimba crescerà continuerà a cercare questi strani “uomini con le piume in testa”.
Ho sempre, però, la speranza che questa bimba ne vorrà sapere di più e allora cercherà di conoscerli e di conseguenza capirà.
Capirà che nella storia e nella cultura dei Nativi  i copricapo di piume hanno un’importanza fondamentale. Il valore e l’onore del guerriero era proprio rappresentata dal numero di penne d’aquila presenti nel suo copricapo, che era riservato solo a coloro che avevano compiuto azioni di particolare rilievo sociale e perciò era un valoroso guerriero.
Le penne d’aquila  rappresentavano  le preghiere, i raggi del sole e l’energia irradiata dal Grande Spirito, la protezione dell’Aquila, e più se ne aveva, più un copricapo era adorno di penne, più era grande il valore e l’onore di quel guerriero che lo portava.
L’onore faceva del guerriero un leader e di conseguenza un Capo.
Era un leader chi dava prova di avere capacità di realizzare gli obiettivi comuni. Infatti  i Capi divenivano tali solo dopo aver dimostrato di avere le doti necessarie alla sopravvivenza e alla protezione del proprio gruppo.
La parola Capo non esisteva come la intendiamo noi, furono i bianchi a portarla per descrivere un soggetto che aveva una certa importanza tra la sua gente.
I Capi Lakota  guidavano coloro che “desideravano” seguirli, ma se  non c’era questo desiderio ognuno era libero di fare ciò che credeva senza giudizio alcuno. Il Capo rimaneva tale solo fino a quando il suo carisma faceva di lui un Capo seguito e ascoltato, ma se perdeva la stima della sua gente, non veniva più seguito.
Mi fa riflettere molto questa cosa, soprattutto in questi giorni (Ndr riferimento all'Egitto e alla Libia, febbraio 2011) in cui siamo bombardati da continue notizie sui problemi che si stanno verificando in molti Stati con i Popoli che si ribellano ai propri Capi, o meglio, a coloro che dovrebbero guidarli e proteggerli.
Ammetto che il rispetto di una certa gerarchia, nel contesto in cui viviamo è necessaria altrimenti regnerebbe il caos, ma mi viene da pensare ad un episodio della scorsa estate quando un Capo Lakota che era seduto su una sedia, si è alzato per far sedere me, e non essendoci altre sedie, si è seduto per terra. Io ero molto imbarazzata e non volevo accettare di sedermi sulla sedia mentre lui avrebbe dovuto sedersi per terra, ma lui molto tranquillamente e con un ampio sorriso ha detto rivolgendosi a tutti gli amici che erano presenti: “proprio perché sono un Capo devo sedermi per terra e voi che siete miei ospiti dovete sedervi sulle sedie”.
E’ stato inevitabile per me, in quel momento, non riuscire a fermare la mia mente che continuava a cercare inutilmente episodi simili dove qualche nostro “capo” era seduto per terra o semplicemente in piedi mentre gli ospiti erano seduti sulle sedie o poltrone.
Ringrazio molto i miei fratelli Lakota, perché dalle mie piccole esperienze ho imparato grandi cose, e ritengo che la più grande sia stata quella di aver avuto la conferma che l’Umiltà è quella cosa che fa grande l’uomo e soprattutto fa di un Capo un vero Capo, quella persona, cioè, che si mette a “servizio” delle persone che lo hanno seguito e gli hanno dato fiducia.
Il mio pensiero torna alla bimba, alla figlia del mio amico, mi piacerebbe cantarle una canzone  se ne conoscessi la melodia. La canzone che fu eseguita per il grande guerriero Cavallo Pazzo all’età di 17 anni, dopo che in una battaglia dimostrò il suo coraggio e il suo valore, le cui parole sono queste:

“Mio figlio si è battuto contro un Popolo
Di lingua sconosciuta
E’ stato coraggioso
Per questo un nuovo nome gli do
Il nome di suo padre
E di molti padri prima
Una grande nome
Cavallo Pazzo si chiami”.

RIFLESSIONI SUI NATIVI AMERICANI

A few days ago (Editor's Note February 2011) a friend of mine came to visit me in the office. He had his arm in a 4 year old daughter, greeted me and introduced me to his daughter, telling her: "You know that she knows the Indians?".The girl looked very shyly after her father said: "Who?" And my friend, to better understand and be convinced of what he said to have replied: "Yes the Indians, the ones with the feathers on his head!".... Indians with feathers on his head ....I can not blame my friend, he knows the only thing that the American Indians are the western movies that have shown us for years.The thing that worries me most is to think that when this baby will grow will continue to look for these strange "men with feathers in his head".I always, however, hope that this little girl will want to know more and then try to know them and therefore understand.Understand that in the history and culture of the Native headdress of feathers are of fundamental importance. The value of the warrior and the honor was just represented by the number of eagle feathers in its cap, which was reserved only to those who carried out actions of particular social importance, and so it was a valiant warrior.The eagle feathers representing the prayers, the rays of the sun and the energy radiated by the Great Spirit, the protection of the Eagle, and more if he had any, was more than a hat adorned with feathers, as was the value and the great ' honor of the warrior who wore it.The honor was a leader of the warrior and thus a head.He was a leader who gave proof of ability to achieve common objectives. In fact, the Chiefs became so only after having demonstrated the skills necessary for survival and protection of their group.Head of the word did not exist as we understand it, the whites were to bring it to describe a person who had a certain importance among his people.The Chiefs drove the Lakota people who "wanted" to follow, but if there was this wish everyone was free to do what he thought without judging anyone. The head remained just that until his charisma made him a head and then heard, but if he lost the esteem of his people, was no longer followed.It makes me think a lot this thing, especially in these days (Editor's note referring to Egypt and Libya, in February 2011) in which we are bombarded with news about the ongoing problems that are occurring in many countries with peoples who rebel against their leaders, or rather, to those who should guide them and protect them.I admit that compliance with a certain hierarchy in the context in which we live requires otherwise chaos would reign, but it makes me think of an episode last summer when a Lakota chief who was sitting on a chair, stood up for me to sit , and since there are other chairs, sat on the floor. I was very embarrassed and did not want to agree to sit in the chair while he would sit on the floor, but he very quietly and with a big smile said, turning to all the friends who were present, "because I have a head to sit on the floor and you who are my guests must sit on chairs. "It 'was inevitable for me at that moment, not being able to stop my mind kept trying unsuccessfully similar incidents where some of our "boss" was sitting on the floor or simply standing while the guests were seated on chairs or armchairs.Thank you very much my Lakota brothers, because from my little experience I have learned great things, and I think the biggest was that he had had confirmation that Humility is the thing that makes man great, and above all makes a Head A true leader, that person, that is, who gets to "service" people who followed him and gave him confidence.My thoughts return to the girl, the daughter of my friend, I'd sing a song if I knew the melody. The song was performed for the great warrior Crazy Horse at the age of 17 after a battle that proved his courage and his valor, whose words are these:
 
"My son has fought against a peopleLanguage unknownIt 'was braveFor this I give him a new nameThe name of his fatherAnd many fathers beforeA great nameCrazy Horse is named. "
"SOLO LA TERRA DURA"

"I vecchi
dicono
che solo
la terra
dura.
Dicéste
la verità.
Avete ragione"

antico canto


Thàte Witkò- Anpéwi Wawòkiya 

A proposito di  Wounded Knee:

 "Non sapevo in quel momento che era la fine di tante cose. Quando guardo indietro, adesso, da questo alto monte della mia vecchiaia, ancora vedo le donne e i bambini massacrati, ammucchiati e sparsi lungo quel burrone a zig-zag, chiaramente come li vidi coi miei occhi da giovane. E posso vedere che con loro morì un'altra cosa, lassù, sulla neve insanguinata, e rimase sepolta sotto la tormenta. Lassù morì il sogno di un popolo. Era un bel sogno... il cerchio della nazione è rotto e i suoi frammenti sono sparsi. Il cerchio non ha più centro, e l'albero sacro è morto."                                                              (Alce Nero)


Thàte Witkò- Anpéwi Wawòkiya



                                                                                                             

mercoledì 25 gennaio 2012


"Tutte le creature hanno uno scopo nella loro vita.
Anche la più piccola formica conosce questo scopo, forse non con l'intelletto, ma lo conosce.
Soltanto gli uomini sono giunti a un punto in cui non sanno più riconoscere il senso della loro vita:
non usano più il loro senno ed è molto ormai che hanno scordato di ascoltare i messaggi segreti del loro corpo, ciò che viene detto loro dai sensi e dai sogni.
Il Grande Spirito ci ha donato la conoscenza, ma gli uomini non la usano più, non ne sono più coscienti.
Così procedono come ciechi sulla strada che non porta da alcuna parte: una grande strada perfettamente asfaltata, diritta, che loro stessi costruiscono per arrivare più in fretta possibile al grande baratro, che è lì pronto alla fine, per divorarli."
"Noi siamo la nazione dell'aquila. E questo è bene, possiamo andarne fieri, perché è fra tutti gli uccelli il più saggio.
E' il messaggero del Grande Mistero.

E' un grande guerriero.

E per questo che abbiamo sempre messo addosso, e tutt'ora indossiamo, penne d'aquila.
Noi siamo una grande nazione."

martedì 24 gennaio 2012

APACHE

Gli Apache /aˈpætʃe/ (dalla parola zuni Apachu che significa "nemico") sono una popolazione nativa dell'area sud occidentale dell'America Settentrionale; il nome con cui sono soliti designarsi è però Inde, o Nde (il popolo). Originariamente gli Apache erano divisi in sei gruppi regionali, ognuno di questi era a sua volta composto da numerose bande locali.
Gli Apache erano un popolo nomade, dedito alla caccia e alla raccolta. L'agricoltura era poco sviluppata, ma con il passare del tempo iniziarono a piantare granturco e meloni; l'usanza apache prevedeva che al momento del matrimonio l'uomo si stabilisse presso i parenti della sposa.
L'abitazione degli Apache era costituita dal Wickiup, ossia una piccola capanna fatta di frasche che aveva una forma sferica o a cupola. La dimensione e l'accuratezza della costruzione variava a seconda della maggiore o minore abbondanza nel luogo delle materie prime. L'intelaiatura era costituita da un cerchio di pali o piccoli tronchi incurvati, legati al centro. Lo spazio veniva riempito con foglie di yucca o sterpaglia presa nel deserto. Venivano anche utilizzate erba o canne prese nei letti dei fiumi. In cima vi era un foro per far fuoriuscire il fumo. All'esterno venivano disposte delle tele per ridurre gli spifferi, mentre una pelle o un piccolo lembo di coperta serviva come porta. La costruzione del Wickiup spettava esclusivamente alla donna e per costruirlo occorrevano circa quattro ore. Spesso vicina al Wickiup vi era un'ampia struttura di rami chiamata ramada, conosciuta anche come ghiacciaia della squaw, la quale veniva utilizzata come ripostiglio per il cibo e per i lavoro all'aperto.
Abitualmente gli abiti degli Apache erano di pelle di daino e portavano i capelli lunghi e sciolti, tenuti fermi da una benda allacciata intorno alla testa; gli uomini indossavano pure un gonnellino aperto sui fianchi. I loro alti mocassini, allacciati sotto le ginocchia, erano un'importante parte del loro abbigliamento, poiché il terreno era coperto di rovi, boscaglia e cactus e loro erano prevalentemente corridori d'incredibile resistenza. Le donne Apache avevano un ruolo importante nella vita familiare: raccoglievano cibo, legna e acqua e intrecciavano canestri con eccezionale precisione.
Gli Apache praticavano una religione magico-sciamanica tenendo in grande considerazione il culto degli antenati e degli spiriti. I guerrieri seguivano riti propiziatori e scaramantici sia alla loro prima campagna sia prima di ogni battaglia.[1]
Alla fine del sec. XVII i gruppi Apache presero a integrare la loro tradizionale economia con numerose razzie contro gli insediamenti spagnoli e, più tardi, contro le carovane dei pionieri dirette a ovest. Oggi sono confinati in riserve nel Nuovo Messico, in Arizona e parzialmente in Oklahoma. Pur adattandosi alle mutate condizioni economiche, gli Apache delle riserve hanno mantenuto gran parte dei loro costumi e riti tradizionali.