martedì 24 gennaio 2012

CHEYENNE

I Cheyenne sono parte del grande gruppo linguistico nordamericano degli algonchini, assieme con le tribù degli Abenachi [1], Piedi Neri, Mohegan, Mohicani, Cree, Fox, Arapaho, Kickapoo, Lenape (o Delaware), Passamaquoddy, Miami, Micmac, Narragansett, Ojibway, Ottawa, Pequot, Potawatomi e Shawnee [2]. Sulla origine del loro nome, vi sono varie interpretazioni, tra le quali, quella più accreditata presso gli etnologi è di "piccoli rossi-parlanti", oppure altri ritengono che Cheyenne derivi dalla parola francese "chien" (cane).un'altra versione dice che il significato del termine cheyenne sia " il popolo degli uomini" come loro si riferivano a se stessi.[3]

Durante il XVII ed il XVIII secolo si spostarono dalla regione dei Grandi Laghi, per raggiungere le odierne terre del Minnesota e del Nord Dakota, con lo scopo di stabilizzarsi. Alcune delle loro caratteristiche culturali furono influenzate dal contatto con alcune nazioni indiane, quali gli Hidatsa e i Mandan. Intorno alla fine del XVIII secolo, con l'acquisizione del cavallo, i Cheyenne abbandonarono la loro vita stanziale, per lo più agricola, adottando uno stile di vita nomade, convertendo la loro alimentazione, inizialmente basata sui frutti della terra e sul pesce, in una dieta formata da carne di bisonte e cibi vegetali. In questo periodo i Cheyenne emigrarono verso le terre del Colorado, e del Sud Dakota.

I Cheyenne furono al centro di alcune delle guerre indiane più note, visto che dalla seconda metà del XIX secolo i loro territori vennero attraversati dall'esercito statunitense. Il governo americano, intorno al 1860 ordinò ai Cheyenne di trasferirsi in una piccola riserva situata nel Colorado, ma i nativi rifiutarono. Questo fatto scatenò una prima caccia ai Cheyenne, i quali invece volevano trattare la pace e inviarono una delegazione guidata da Orso Magro, che però fu accolto a colpi di fucile.[4] Dato che Pentola Nera perseguiva la pace, in pieno accordo con i governativi, si accampò lungo il fiume Sand Creek. Nonostante nell'accampamento sventolasse la bandiera americana, il 29 novembre 1864 l'esercito statunitense li attaccò, massacrandone circa trecento, di cui solo settantacinque, però, erano guerrieri.[5] Questo fatto è passato alla storia come "Massacro di Sand Creek".

Mentre fremevano le trattative tra gli statunitensi e i Cheyenne ed altre nazioni di nativi americani, e veniva firmato l'accordo di "Medicine Lodge", che avrebbe dovuto garantire il passaggio degli emigranti sulle terre degli indiani, ma che in pratica, non fu mai rispettato, riprese la caccia alle tribù Cheyenne.[6] Il tenente colonnello George Armstrong Custer, ne incrociò una lungo il fiume Washita, riuscendo facilmente a vincere lo scontro, nel quale perse la vita Pentola Nera oltre a un centinaio di nativi. I pochi superstiti si arresero e furono chiusi nelle riserve. Un gruppo di Cheyenne giudati da Due Lune continuò invece la guerra ai visi pallidi e furono tra i protagonisti della celeberrima Battaglia di Little Big Horn, nella quale fu annientato l'intero contingente del tenente colonnello George Armstrong Custer. Dopo questa battaglia, si intensificò la caccia ai Cheyenne, i quali, seguendo l'esempio di Cavallo pazzo si arresero in buon numero, intorno all'anno 1877. In seguito vennero spediti nelle riserve, anche se dopo poco tempo, molti di loro evasero dalle riserve per ritornare, provvisoriamente ai loro luoghi di origine.

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